In seguito alla prima edizione del nostro corso di formazioni per giovani Ginecologi lo abbiamo chiesto ai docenti stessi in questa intervista. L’ A.P.E. è la prima associazione di volontarie e pazienti ad aver strutturato un progetto ad hoc di questo tipo con le risorse dei proventi del 5×1000 e l’ impegno delle nostre volontarie. Se si vuole che la diagnosi dell’endometriosi possa essere competitiva ed efficiente anche e soprattutto sul territorio e non solo in centri specializzati, è necessario investire nella formazione, in modo da dare ai giovani tutte le indicazioni per divenire dei professionisti del settore.
Prof Fiorenzo De Cicco, quanto è importante saper riconoscere l’endometriosi con l’ecografia transvaginale?
Oggi cambiare qualcosa è difficile, solo attraverso la formazione è possibile guardare al futuro tenendo presente il passato, e cioè 7 anni per una diagnosi; solo attraverso la formazione di giovani medici formati ad effettuare un’ecografia dedicata per endometriosi ed in particolare per la sonovaginografia si può ridurre il LEAD-TIME, il “tempo oscuro”, per una diagnosi precoce dell’endometriosi. L’esecuzione di un’ecografia dedicata da ginecologici formati per tale esame è fondamentale per una diagnosi dell’endometriosi profonda, che è la forma più difficile da diagnosticare e, secondo la mia visione chirurgica, l’endometriosi è solo profonda.
Dottor De Cicco Carlo, quanto è importante una diagnosi precoce e come si possono ridurre i tempi per ottenerla?
La diagnosi precoce dell’endometriosi è fondamentale per permettere un completo inquadramento della patologia, al fine di prevenire l ’insorgenza di una sintomatologia maggiormente invalidante, delle conseguenze anatomiche provocate dalla mancata diagnosi e del conseguente mancato intervento terapeutico mirato. La riduzione dei tempi diagnostici è possibile solo attraverso la valutazione clinica da parte di un medico che abbia comprovata esperienza nel campo del l’endometriosi . L’accuratezza diagnostica della visita ginecologica e dell’ecografia (così come della Risonanza Magnetica) è fortemente influenzata dall’esperienza dell’operatore; l’operatore esperto, oltre alla classica valutazione morfologica delle ovaie e dell’utero, è in grado di rilevare segni diretti o indiretti di endometriosi a carico della vescica, del retto, del retto-sigma e degli ureteri, oltre che il grado di distorsione anatomica e aderenziale degli organi coinvolti. Una diagnosi accurata permette, pertanto, di predisporre un iter terapeutico quanto più personalizzato, che includa la terapia medica ormonale e complementare, le terapie fisiche/riabilitative e i trattamenti chirurgici conservativi o demolitivi, eseguiti, nella maggior parte dei casi, attraverso la chirurgia mini-invasiva nei centri di riferimento.
Quanto è importante la collaborazione tra i medici e le associazioni di pazienti?
La collaborazione tra associazioni e medici è fondamentale per poter affrontare una patologia così complessa come l’endometriosi. Questa collaborazione permette ai medici di comprendere le reali esigenze delle donne affette, quali la necessità di una diagnosi quanto più dettagliata possibile, la comprensione e l’ascolto delle problematiche fisiche e psicologiche che le donne devono affrontare ogni giorno e la necessità di un elevato livello di specializzazione per raggiungere dei risultati soddisfacenti nei confronti delle donne affette. Dall’altra parte, questa collaborazione permette di rendere consapevoli le donne sulle importanti difficoltà che il medico deve affrontare nella gestione dell’endometriosi, partendo dalla diagnosi fino ai difficilissimi interventi chirurgici, passando per i frequenti fallimenti o parziali benefici che le terapie oggi disponibili offrono. L’importanza di questa collaborazione è supportata da numerose pubblicazioni internazionali; le associazioni di pazienti sono infatti parte integrante della task force ideale per affrontare i complessi casi di endometriosi insieme a figure quali lo psicologo, il nutrizionista, il fisioterapista/ osteopata, il chirurgo generale e l’urologo.
Dottor Carfagna, prima di tutto ci piacerebbe che ci spiegasse il Suo ruolo nell’equipe del Gemelli, dato che abbiamo visto come la Vostra collaborazione sia importante anche all’interno della sala operatoria.
L’ecografia intraoperatoria (ultrasound & surgery) è avere contemporaneamente l’imaging laparoscopico e l’imaging ecografico in tempo reale e permette lo studio degli organi caratterizzando l’identificazione, la posizione, i rapporti e la patologia. Inoltre lo Staging, il Grading e il Mapping della malattia, proprio perché sono inte g rati, risu lta n o p iù a ccu rati. L’implementazione ulteriore della ricerca prevede una visualizzazione unitaria per interventi di chirurgia minimamente invasiva per endometriosi profonda in modo da aumentare i feedbacks intraoperatori e ultrasonografici, fornire una maggiore precisione chirurgica, aumentare la sicurezza dell’intervento e infine fornire una valutazione più accurata delle lesioni-residuo di malattia. La qualità della chirurgia oggi può essere valutata non solo soggettivamente, basandosi sulla scomparsa o recidiva della sintomatologia, ma anche oggettivamente sull’immagine post operatoria. Il work up diagnostico è quindi anche strumento valido per l’epicrisi dell’intervento chirurgico, determinando sulla base dell’immagine nuove strategie chirurgiche così come la individualizzazione della procedura chirurgica . L’implementazione della tecnica d’imaging diventa anche momento di training del chirurgo in quanto è possibile verificare la radicalità dell’intervento in base alla visualizzazione della malattia residua postchirurgica.
Quanto è importante il ruolo dell’ecografista in una équipe multi disciplinare?
La creazione di una équipe di lavoro è una attività difficile e che richiede molto tempo. Non basta infatti la presenza di medici con competenze specifiche, ma è necessaria l’integrazione delle diverse specialità cercando di comprendere le esigenze, i risultati e le problematiche di tutti i membri del team. Come esperto di diagnostica ecografica, devo comprendere che nel mio esame ci sono anche i risultati delle terapie mediche e/o chirurgiche oppure che è l’esame che deve indirizzare la strategia terapeutica. Assegnare all’esame ecografico un obiettivo predittivo importante come la complessità chirurgica in donne con endometriosi, introduce il concetto che l’esame non ha solo valenza diagnostica indipendente, ma è fortemente correlato all’atto terapeutico (Ultrasound for surgery). L’iter diagnostico deve essere finalizzato non solo alla decisione della presa in carico chirurgica della paziente ma anche alla valutazione dell’efficacia delle terapie mediche, così come l’implementazione del lavoro diagnostico deve mirare anche al miglioramento del follow up delle pazienti
L’ ecografia transvaginale è lo strumento di diagnostica per l’endometriosi: perché è considerato il più importante?
Negli ultimi decenni l’ecografia trans- vaginale ha consolidato all’interno della diagnostica ginecologica moderna il suo ruolo di strumento prioritario e insostituibile nella gestione di numerose patologie ginecologiche. L’elevata accuratezza diagnostica, il basso costo, la minima invasività della metodica e la “dinamicità” dell’esame rappresentano i principali vantaggi di questa procedura . Parallelamente alla diffusione dell’ecografia transvaginale come esame complementare alla semplice visita ginecologica (cosiddetta “bed-side sonography”), sono aumentati gli specialisti dedicati allo studio ed all’impiego di questa tecnica, venendosi così a costituire una sorta di “secondo e terzo livello ecografico”. Un particolare sviluppo delle conoscenze ecografiche si è verificato nel campo della stadiazione preoperatoria della patologia endometriosica, nella valutazione della risposta al trattamento e nel follow-up a distanza. Al fine di conseguire tutte queste potenzialità è necessario un costante aggiornamento sia da parte di chi si dedica specificamente all’ecografia sia da parte del clinico che ne rich i ede l’esecuzione o qu indi l a comprensione delle risposte.
Dottoressa De Cicco Alessandra, ci può dire quanto sono importanti corsi come questi a numero chiuso?
La formazione ed il continuo aggiornamento è fondamentale per il medico e ognuno di noi ne conosce l’importanza nel contesto lavorativo. Ciò può avvenire in molteplici modi, tra cui i corsi formativi in piccoli gruppi. Il programma del corso è stato svolto secondo la modalità dei gruppi di discussione guida, con apprendimenti teorici e tecnici, utilizzando seminari ed esercitazioni pratiche guidate . L’organizzazione a piccoli gruppi permette ai partecipanti di discutere liberamente con i docenti, senza l’imbarazzo dei congressi con grandi numeri, dove risulta difficile spesso interagire. Il vero aggiornamento è tornare nella propria realtà lavorativa portando qualcosa di nuovo da poter applicare ogni giorno.
Quanto è importante investire nei giovani medici?
La formazione è il punto di partenza per i giovani. Senza una preparazione di alto livello si rischia di non riuscire ad arrivare a nessun obiettivo, o di farlo in tempi molto lunghi o, ancora, in modo sbagliato. Per questo, se si vuole che la diagnosi dell’endometriosi possa essere competitiva ed efficiente anche e soprattutto sul territorio e non solo in centri specializzati, è necessario investire nella formazione, in modo da dare ai giovani tutte le indicazioni per divenire dei professionisti del settore. Solo grazie al contributo di giovani con una adeguata formazione si può sperare in un futuro migliore per l’endometriosi, dove le giovani menti preparate possono dare un enorme contributo nella ricerca applicata, nella diagnostica e nella gestione delle donne affette da questa patologia.
Questo articolo è stato Pubblicato sul Pungiglione n.46 di Dicembre 2017 il notiziario dell’A.P.E. Onlus, scopri QUI come abbonarti!
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