IMPRESSIONI ED EMOZIONI DEL CONGRESSO DI CATANIA!
lunedì 14 novembre 2011
Sabato 12 novembre:
Sono le 11.25 e siamo nell'aula magna della facoltà di agraria di Catania. La dottoressa Gio prende appunti, io cerco attraverso queste poche righe di trasmettere quanto vissuto in questi giorni.
Accoglienza splendida, una città vivace e piena di giovani, gli stessi giovani medici, specializzandi, pazienti e professori presenti alla tavola rotonda che ha aperto il convegno giovedì 10 novembre al pomeriggio.
Ha aperto i lavori il Prof Carlo Flamigni che non ha bisogno di presentazioni.
Il Professore ha parlato del dolore delle donne con endometriosi, dolore fisico, psicologico, dolore incompreso dai medici e dalla società. Si è rivolto ai medici presenti chiedendo loro di comprendere il dolore e di trattarlo con compassione, dal greco patire/soffrire con.
Inutile dire quanto e come la relazione mi abbia profondamente toccata e coinvolta.
Mi è stata data la parola su un argomento che ci sta molto a cuore: il riconoscimento della malattia e l'iter legislativo. Ho portato le nostre rivendicazioni, aspettative e diritti, ma ho anche portato la mia testimonianza che accomuna tante donne: l'esperienza della sofferenza fisica e psicologica legata alla malattia.
Io so parlare solo di cuore, stomaco e pancia ed il mio intervento ha ammutolito una platea di 400 persone.
Questo lo dico non per una forma di autocelebrazione, ma perché da questa testimonianza sono arrivati i complimenti per il nostro lavoro, impegno e serietà. Quando ieri mattina (venerdì 11 ndr) abbiamo sistemato la nostra postazione, si sono avvicinati in tanti a complimentarsi per aver davvero capito cosa vuol dire vivere con l'endometriosi.
Il convegno ci ha dato modo di ascoltare relazioni interessanti ed avere conferme su terapie, esami strumentali, trattamenti chirurgici oltre a discussioni sull'infertilità legata alla malattia.
Tante studentesse si sono fermate al tavolo prendendo pacchi di volantini perché "è importante fare informazione ed aiutarvi nel vostro lavoro"!
Gesti, parole e strette di mano che mi hanno commossa e che mi/ci spingono a programmare altri momenti di incontro in questa terra fatta di persone generose e disponibili.
Mi spiace non essere riuscita a conoscere alcune delle donne catanesi che aspettavamo e che non sono riuscite a raggiungerci per un aiuto al tavolo informativo. Abbiamo conosciuto chi ha sfidato il maltempo e che mi ha salutata giovedì dopo la tavola rotonda. Grazie! :-)
E grazie anche a chi c'era e non si è fatta avanti "per non disturbare". ;-)
Posso dire con certezza che torneremo in Sicilia e sono sicura che prima o poi riusciremo a creare altri gruppi, oltre Palermo, che possano dare aiuto e sostegno in altre zone dell'isola.
Il convegno terminerà tra qualche ora, ma le emozioni le porterò con me per lungo tempo."
Marisa Di Mizio
presidente A.P.E. onlus
Sono le 11.25 e siamo nell'aula magna della facoltà di agraria di Catania. La dottoressa Gio prende appunti, io cerco attraverso queste poche righe di trasmettere quanto vissuto in questi giorni.
Accoglienza splendida, una città vivace e piena di giovani, gli stessi giovani medici, specializzandi, pazienti e professori presenti alla tavola rotonda che ha aperto il convegno giovedì 10 novembre al pomeriggio.
Ha aperto i lavori il Prof Carlo Flamigni che non ha bisogno di presentazioni.
Il Professore ha parlato del dolore delle donne con endometriosi, dolore fisico, psicologico, dolore incompreso dai medici e dalla società. Si è rivolto ai medici presenti chiedendo loro di comprendere il dolore e di trattarlo con compassione, dal greco patire/soffrire con.
Inutile dire quanto e come la relazione mi abbia profondamente toccata e coinvolta.
Mi è stata data la parola su un argomento che ci sta molto a cuore: il riconoscimento della malattia e l'iter legislativo. Ho portato le nostre rivendicazioni, aspettative e diritti, ma ho anche portato la mia testimonianza che accomuna tante donne: l'esperienza della sofferenza fisica e psicologica legata alla malattia.
Io so parlare solo di cuore, stomaco e pancia ed il mio intervento ha ammutolito una platea di 400 persone.
Questo lo dico non per una forma di autocelebrazione, ma perché da questa testimonianza sono arrivati i complimenti per il nostro lavoro, impegno e serietà. Quando ieri mattina (venerdì 11 ndr) abbiamo sistemato la nostra postazione, si sono avvicinati in tanti a complimentarsi per aver davvero capito cosa vuol dire vivere con l'endometriosi.
Il convegno ci ha dato modo di ascoltare relazioni interessanti ed avere conferme su terapie, esami strumentali, trattamenti chirurgici oltre a discussioni sull'infertilità legata alla malattia.
Tante studentesse si sono fermate al tavolo prendendo pacchi di volantini perché "è importante fare informazione ed aiutarvi nel vostro lavoro"!
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Mi spiace non essere riuscita a conoscere alcune delle donne catanesi che aspettavamo e che non sono riuscite a raggiungerci per un aiuto al tavolo informativo. Abbiamo conosciuto chi ha sfidato il maltempo e che mi ha salutata giovedì dopo la tavola rotonda. Grazie! :-)
E grazie anche a chi c'era e non si è fatta avanti "per non disturbare". ;-)
Posso dire con certezza che torneremo in Sicilia e sono sicura che prima o poi riusciremo a creare altri gruppi, oltre Palermo, che possano dare aiuto e sostegno in altre zone dell'isola.
Il convegno terminerà tra qualche ora, ma le emozioni le porterò con me per lungo tempo."
Marisa Di Mizio
presidente A.P.E. onlus
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