ENDOMETRIOSI ED INQUINAMENTO AMBIENTALE: RIFLESSIONI SULLA CONFERENZA DI PARMA
sabato 1 dicembre 2012
" Quello che mi ha sorpreso
di più negli uomini dell'Occidente è che perdono la salute per fare i soldi. E
poi perdono i soldi per recuperare la salute.
Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente, in tal maniera non riescono a vivere né il presente né il futuro.
Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto" Prendiamo in prestito queste parole del Dalai Lama per introdurre l'argomento "Endometriosi ed inquinamento ambientale" in quanto, la serata di venerdì 16 novembre promossa dall'A.P.E. Onlus e realizzata con il Patrocinio del Comune di Parma, è stata uno spunto di riflessione a 360 gradi non solo per il possibile legame tra endometriosi ed inquinamento, ma anche per tutto ciò che riguarda l'ambiente che ci circonda ed i cibi che mangiamo.
Grazie ai relatori, il Dr Carlo Alboni, Responsabile dell'ambulatorio Endometriosi dell'Ospedale Civile di Sassuolo e la Dr.ssa Patrizia Gentilini, oncoematologa membro ISDE Forlì (Associazione Italiana Medici per l'Ambiente), abbiamo visto come nel corso degli anni l'uomo ha pericolosamente inquinato il pianeta.
L'aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, l'acqua che beviamo, i prodotti che usiamo sulla pelle. Sono tantissime le sostanze inquinanti delle quali non ci accorgiamo, ma che sono pericolosamente presenti in quello che ci circonda.
Si calcola che siano oltre 110mila le sostanze chimiche di sintesi prodotte su larga scala che entrano a contatto con le nostre cellule e di queste, meno del 2% sono state indagate per quel che riguarda la cancerogenicità; tantissime le patologie legate a tali sostanze e tra queste anche l’endometriosi. E' purtroppo indubbio che l'uomo ha pesantemente contribuito all'inquinamento del pianeta ed è altrettanto indubbio che solo l'uomo può cercare di porvi rimedio. Come? Con le piccole azioni quotidiane, smettendo di delegare agli altri le responsabilità soprattutto quando in gioco c'è la salute; iniziando a prendersi cura di sé stessi e dell'ambiente per diventare protagonista del cambiamento. E' necessario informarsi, interessarsi e prendere coscienza di quello che si può fare.
L'A.P.E. Onlus dal 2005, anno della sua fondazione, come rappresentate delle donne affette da endometriosi e come associazione attenta all'ambiente ad a tutto ciò che ci circonda, ritiene necessario porre una sempre maggiore attenzione alla salute ed ai pericoli derivanti dalle sostanze tossiche "invisibili", allargando lo sguardo alla comunità in generale oltre che alla salute delle donne affette da endometriosi; per questo motivo riteniamo fondamentale l'organizzazione di serate di informazione e divulgazione come quella di venerdì e speriamo in una sempre maggior partecipazione della cittadinanza. Ulteriori approfondimenti sugli argomenti della conferenza saranno trattati nei prossimi numeri del Pungiglione, il notiziario quadrimestrale dell’A.P.E. Onlus. Di seguito alcune delle slide più significative dei relatori.
Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente, in tal maniera non riescono a vivere né il presente né il futuro.
Vivono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto" Prendiamo in prestito queste parole del Dalai Lama per introdurre l'argomento "Endometriosi ed inquinamento ambientale" in quanto, la serata di venerdì 16 novembre promossa dall'A.P.E. Onlus e realizzata con il Patrocinio del Comune di Parma, è stata uno spunto di riflessione a 360 gradi non solo per il possibile legame tra endometriosi ed inquinamento, ma anche per tutto ciò che riguarda l'ambiente che ci circonda ed i cibi che mangiamo.
Grazie ai relatori, il Dr Carlo Alboni, Responsabile dell'ambulatorio Endometriosi dell'Ospedale Civile di Sassuolo e la Dr.ssa Patrizia Gentilini, oncoematologa membro ISDE Forlì (Associazione Italiana Medici per l'Ambiente), abbiamo visto come nel corso degli anni l'uomo ha pericolosamente inquinato il pianeta.
L'aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, l'acqua che beviamo, i prodotti che usiamo sulla pelle. Sono tantissime le sostanze inquinanti delle quali non ci accorgiamo, ma che sono pericolosamente presenti in quello che ci circonda.
Si calcola che siano oltre 110mila le sostanze chimiche di sintesi prodotte su larga scala che entrano a contatto con le nostre cellule e di queste, meno del 2% sono state indagate per quel che riguarda la cancerogenicità; tantissime le patologie legate a tali sostanze e tra queste anche l’endometriosi. E' purtroppo indubbio che l'uomo ha pesantemente contribuito all'inquinamento del pianeta ed è altrettanto indubbio che solo l'uomo può cercare di porvi rimedio. Come? Con le piccole azioni quotidiane, smettendo di delegare agli altri le responsabilità soprattutto quando in gioco c'è la salute; iniziando a prendersi cura di sé stessi e dell'ambiente per diventare protagonista del cambiamento. E' necessario informarsi, interessarsi e prendere coscienza di quello che si può fare.
L'A.P.E. Onlus dal 2005, anno della sua fondazione, come rappresentate delle donne affette da endometriosi e come associazione attenta all'ambiente ad a tutto ciò che ci circonda, ritiene necessario porre una sempre maggiore attenzione alla salute ed ai pericoli derivanti dalle sostanze tossiche "invisibili", allargando lo sguardo alla comunità in generale oltre che alla salute delle donne affette da endometriosi; per questo motivo riteniamo fondamentale l'organizzazione di serate di informazione e divulgazione come quella di venerdì e speriamo in una sempre maggior partecipazione della cittadinanza. Ulteriori approfondimenti sugli argomenti della conferenza saranno trattati nei prossimi numeri del Pungiglione, il notiziario quadrimestrale dell’A.P.E. Onlus. Di seguito alcune delle slide più significative dei relatori.
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