Approvati i nuovi LEA: ecco le novità riguardanti l'endometriosi
Carissime, come tutte sapete il 13 gennaio 2017 il Presidente del Consiglio Gentiloni, ha firmato l’approvazione dei nuovi LEA.
In questi giorni ci avete chiesto informazioni a riguardo ma abbiamo aspettato a pubblicare qualsiasi notizia perché l’A.P.E. si è sempre contraddistinta per aver dato informazioni certe e possiamo assicurarvi che capire il linguaggio della politica non è stato affatto semplice.
Confermiamo che l’iter dei LEA è stato ultimato, ma il decreto non è ancora stato pubblicato su la “Gazzetta Ufficiale” pertanto entreranno in vigore solo dal giorno successivo alla pubblicazione.
Di confusione ne è stata fatta tanta, soprattutto dalla stampa nazionale che ha dato notizie errate o a metà, ecco perché cercheremo di spiegarvi tutto ciò che siamo riuscite a capire dopo telefonate e ricerche su internet.
L’ENDOMETRIOSI è stata inserita nei LEA come patologia cronica, sono stati però inserite prestazioni gratuite solo per il 3° e 4° stadio della patologia in quanto, per lo Stato, questi stadi comportano una spesa alta per le pazienti che ne sono affette.Tuttavia va fatta questa opportuna premessa: i pacchetti prestazionali sull’endometriosi inseriti nei Lea sono due: allegato 8bis “vecchio nomenclatore” e allegato 8 "nuovo nomeclatore".
Non appena entra in vigore il decreto saranno garantiti i pacchetti prestazionali dell'allegato 8bis”vecchio nomenclatore” mentre le prestazioni dell'allegato 8 “nuovo nomenclatore” saranno garantiti ed entreranno in vigore, come previsto dall'articolo 64 del decreto, "dalla data di pubblicazione del decreto del Ministro della salute di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita l'Agenzia per i servizi sanitari regionali, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da adottarsi ai sensi dell’articolo 8-sexies, comma 5, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni, per la definizione delle tariffe massime delle prestazioni previste dalle medesime disposizioni".
Di seguito vi elenchiamo le prestazioni indicate nei due allegati.
Allegato 8bis “vecchio nomenclatore” prevede:
- ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI (Codice 88.74.1): Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima ogni 6 mesi
- ECOGRAFIA DELL' ADDOME SUPERIORE (Codice 88.76.1) Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo Escluso: Ecografia dell' addome completo ogni 6 mesi
- ECOGRAFIA DELL' ADDOME INFERIORE (Codice 88.76.1) Incluso: Ureteri, vescica e pelvi femminile. Escluso: Ecografia dell'addome completo ogni 6 mesi
- ECOGRAFIA TRANSVAGINALE (Codice 88.79.7) ogni 6 mesi
OPPURE
- ECOGRAFIA TRANSRETTALE (Codice 88.79.8) ogni 6 mesi
- CLISMA OPACO SEMPLICE (Codice 87.65.1) oltre alle precedenti in caso di sospetta ostruzione intestinale.
Allegato 8 “nuovo nomenclatore” (questo come precedentemente spiegato non ha ancora finito il suo iter legislativo) prevede:
- VISITA DI CONTROLLO necessaria al monitoraggio della malattia, delle complicanze più frequenti ed alla prevenzione degli ulteriori aggravamenti ogni 6 mesi(* NOTA) il prescrittore identifica la tipologia di visita richiesta ed il relativo codice tra quelli presenti nel nomenclatore della specialistica
- ECOGRAFIA DELL'ADDOME INFERIORE (Codice 88.75.1) Incluso: reni e surreni, ureteri, vescica, e pelvi femminile. Incluso eventuale integrazione colordoppler ogni 6 mesi. Non associabile a 88.74.1, 88.76.1, 88.79.5, 88.79.6
- ECOGRAFIA GINECOLOGICA (Codice 88.78.2) con sonda transvaginale o addominale ogni 6 mesi. Incluso: eventuale Ecocolordoppler. Non associabile a 88.75.1 e 88.76.1
OPPURE
- ECOGRAFIA TRANSRETTALE (Codice88.79.8). Incluso ecografia dell'addome inferiore ogni 6 mesi. Incluso eventuale integrazione colordoppler. Non associabile a 88.75.1 e 88.76.1
- CLISMA OPACO SEMPLICE CON MDC BARITATO O IDROSOLUBILE (Codice 87.65.1) oltre alle precedenti in caso di sospetta ostruzione intestinale.
Quindi abbiamo detto che tali prestazioni (allegato 8bis) possono essere richieste solo il giorno successivo alla pubblicazione dei nuovi LEA nella “Gazzetta Ufficiale” seguendo questo iter: dovete chiedere al medico specialista che vi ha in cura, un foglio che attesti la stadiazione della vostra endometriosi, una volta che avete questo recatevi presso gli uffici della ASL di competenza del vostro comune e fate la richiesta per il codice di esenzione per le prestazioni sopra citate.
Ad oggi non sappiamo dirvi quando l’allegato 8 bis verrà pubblicato su la “Gazzetta Ufficiale”, ma i tempi non dovrebbero essere lunghi, un iter invece più lungo spetta per l’allegato 8.Questo è ciò che siamo riuscite a capire, sappiamo non essere semplice da decifrare ma abbiamo cercato di essere il più semplici possibili, vi terremo aggiornate non appena avremo ulteriori notizie.
Purtroppo eravamo pronte alla notizia, sapevamo che questi LEA avrebbero portato ben poche novità, a livello pratico, nella vita delle donne affette da endometriosi e ci dispiace leggere, citiamo le parole del Ministro Lorenzin, che “la cura dell’endometriosi sarà nei LEA”.
Quante di noi hanno la fortuna di riuscire ad essere visitate nel proprio centro specializzato con il ticket visti i tempi di attesta? Molte meno di quelle che si trovano a dover fare una visita specialistica privata.
Come tutte voi sapete, il 3° e 4° stadio dell’endometriosi sono gli stadi più gravi, è quindi di vitale importanza essere seguite in un centro che sia specializzato in questa patologia, ma non solo, gli esami clinici essendo operatore dipendente, andrebbero anch’essi fatti in strutture che siano competenti in materia.
Sappiamo che i bisogni delle donne affette da endometriosi vanno ben oltre questi LEA: invalidità per gli stadi avanzati, tutela lavorativa, esenzione ticket sia per i farmaci sia per i tanti altri esami che spesso ci si trova a dover fare, diagnosi precoce grazie a percorsi idonei, un registro che censisca i numeri dell’endometriosi.
Non solo ci vorrebbero più fondi destinati all’informazione, che manca sia alla popolazione sia allo stesso personale sanitario, perché tante volte ci siamo trovate davanti medici o operatori che purtroppo a fatica conoscevano questa patologia.
Servono fondi per aiutare e incentivare a crescere i centri specializzati, servono fondi per pagare i costi altissimi degli interventi, fondi che mancano e ne sono la dimostrazione le lunghissime liste d’attesa.
Per concludere, siamo felici di vedere che finalmente lo Stato riconosce l’endometriosi come una patologia cronica, ma auspichiamo che questo, per il Ministero della Salute, sia solo un punto di partenza, e non di arrivo.
L’A.P.E. Onlus dal 2005 si impegna quotidianamente per tenere alta l’informazione e continueremo a farlo, chiedendo a gran voce di non essere dimenticate, di continuare su questo cammino, che speriamo porti in un futuro a una totale tutela per le donne affette da endometriosi.