Guardami Ancora, campagna sociale 2011

Quando scopri di avere l’endometriosi la tua vita cambia radicalmente.

D’improvviso devi fare i conti con qualcosa che non conosci, ti viene detto di avere una malattia della quale ignoravi persino l’esistenza e ti senti smarrita, impaurita, ma soprattutto sola. Sei sola perché, ad un tratto, ti rendi conto che le persone che ti circondano non riusciranno mai a capire fino in fondo ciò che provi e in effetti, tu stessa non sai spiegartelo!
Ti senti vuota, di colpo cambiano le tue priorità e ciò che prima ti sembrava importante non lo è più. Ti rendi conto che, nonostante prima d’ora tu non abbia mai avuto un grave problema di salute, ora sei malata e che ti piaccia o no devi affrontare questa nuova situazione. Non sempre i medici sono in grado di fornirti delle indicazioni precise e può capitare di dover vagare da un ginecologo all’altro prima di incontrare qualcuno che possa fare chiarezza dentro di te, che oltre a spiegarti cosa ti sta accadendo dal punto di vista medico, si preoccupi di te in quanto persona e di trovare le risposte ai mille interrogativi che tormentano i tuoi pensieri. Inevitabilmente ti senti confusa, oppressa da un indescrivibile senso di vuoto ed all’incredulità segue la rabbia perché non riesci a capire perchè sia successo proprio a te! Cerchi di ignorare l’evidenza, vuoi far finta che vada tutto bene, hai quasi un rifiuto verso la malattia e ti ostini ad ignorarla, ma per quanto tu possa fingere, qualcosa dentro di te è cambiato.

TU sei cambiata e anche il tuo atteggiamento verso gli altri non è più lo stesso.

Non è facile svegliarsi la mattina e fare i conti con qualcosa che appare insormontabile e più grande di te, apprendere che potresti non avere figli. Magari prima di allora non avevi nemmeno pensato ad una gravidanza, ma adesso cominci a farlo e ti chiedi cosa accadrà realmente. Ogni donna immagina di avere in un futuro, che sia vicino o lontano, un bambino da stringere tra le proprie braccia, di vedere riflesso in lui se stessa ed il suo compagno e, proprio per questo, ti domandi se tu ci riuscirai, se anche con qualche difficoltà in più, potrai coronare questo sogno. Allorchè, dopo mesi di tentativi il figlio non arriva, ti senti inutile, dai la colpa a te stessa ed al tuo corpo. Pensi che la malattia ti abbia reso una donna “difettosa”, una donna a metà. Lentamente avviene però dentro di te un cambiamento e capisci che devi reagire in un modo o nell’altro cercando di trasformare la tua rabbia ed ogni altro sentimento negativo, in qualcosa di costruttivo che possa aiutare te stessa e altre donne che vivono le tue stesse ansie, le tue stesse paure. Già, perché a poco a poco scopri di non essere sola come inizialmente credevi…
Ti accorgi che l’endometriosi non riguarda solo te, ma tantissime altre donne che provano quello che provi tu.
Succede quindi che quando decidi di uscire dal “guscio” in cui ti eri volutamente rinchiusa, hai modo di entrare in contatto con centri pubblici specializzati in cui operano medici competenti, ma soprattutto incontri un mondo di persone che sono veramente in grado di aiutarti. Questo mondo al quale mi riferisco è l’A.P.E onlus, un’associazione di pazienti che mette a disposizione delle donne colpite dalla malattia, le proprie esperienze e conoscenze per far sì che si faccia un’adeguata e corretta informazione sulla malattia e che si crei la giusta consapevolezza nelle donne affette da endometriosi. Entrata in questa realtà, la prima impressione che provi è quella di far parte di una comunità dove si instaura una forte empatia e complicità. Ogni donna mette a disposizione delle altre la propria esperienza, il proprio vissuto ed un dialogo costante permette di sciogliere ogni dubbio, di trovare le risposte che prima non riuscivi a trovare o che non trovavi solamente perché avevi paura di chiedere! Grazie al continuo lavoro di squadra e dalla vicinanza dell’associazione, ti senti più sicura e riesci ad affrontare le avversità con una forza che non sapevi di possedere; avverti di essere capita, proprio perché ti trovi tra persone che quotidianamente vivono le tue stesse sensazioni, anche se in maniera diversa, in quanto la malattia, pur essendo comune a 3 milioni di donne, è estremamente individuale. Essere circondata da donne che condividono la tua stessa esperienza ti aiuta inoltre a recuperare un rapporto con gli altri, con la tua famiglia, con il tuo partner, con i tuoi colleghi. Possiamo avere il sostegno di chi ci sta intorno, ma è sempre difficile spiegare quelle che sono le nostre emozioni, paure, sensazioni…

Lungo questo percorso continuo di conoscenza, di confronto ed amicizia, tu stessa diventi un punto di riferimento ed aiuto per altre donne che come te scoprono la malattia, che come te si sentono sole e che come te non hanno punti di riferimento.

L’Associazione Progetto Endometriosi è il TUO punto di riferimento, sostegno ed aiuto.