NUOVI LEA: FACCIAMO CHIAREZZA
E’ notizia di questi giorni che, con oltre 7 anni di attesa, finalmente i “nuovi” Livelli essenziali di assistenza varati con Dpcm nel lontano 2017, sono stati aggiornati. Ed entreranno in vigore, come richiesto dalle Regioni, il prossimo 30 dicembre.
Alcuni giornali in questi giorni titolano “Dal 2025 le cure per l’endometriosi saranno gratuite”, “Cure gratis per l’endometriosi”, ma è realmente così?
Facciamo un passo indietro…
Come precedentemente detto era il 2017 quando lo Stato riconosceva l’endometriosi come malattia cronica, esistente e meritevole di tutele pubblicando prestazione inserite nell’allegato 8 e allegato 8 bis, trovate QUI la pubblicazione del Ministero.
Le prestazioni inserite nell’allegato 8 bis andarono in vigore subito mentre le prestazioni inserite nell’allegato 8 sarebbero dovute entrare in vigore come previsto dall’articolo 64 del decreto, “dalla data di pubblicazione del decreto del Ministro della salute di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita l’Agenzia per i servizi sanitari regionali, previa intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da adottarsi ai sensi dell’articolo 8-sexies, comma 5, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni, per la definizione delle tariffe massime delle prestazioni previste dalle medesime disposizioni”.
Ad oggi le tutele previste riguardavano solo casi di ENDOMETRIOSI “MODERATA” e “GRAVE” (III e IV STADIO ASRM), e prevedevano visite di controllo, 3 tipologie di ecografia differenti e clisma opaco.
Di seguito vi elenchiamo le prestazioni indicate nel vecchio nomenclatore:
ENDOMETRIOSI “MODERATA” e “GRAVE” (III e IV STADIO ASRM)
Allegato 8bis “vecchio nomenclatore” prevede:
– ANAMNESI E VALUTAZIONE, DEFINITE BREVI (Codice 88.74.1): Storia e valutazione abbreviata, Visita successiva alla prima ogni 6 mesi
– ECOGRAFIA DELL’ ADDOME SUPERIORE (Codice 88.76.1) Incluso: Fegato e vie biliari, pancreas, milza, reni e surreni, retroperitoneo Escluso: Ecografia dell’ addome completo ogni 6 mesi
– ECOGRAFIA DELL’ ADDOME INFERIORE (Codice 88.76.1) Incluso: Ureteri, vescica e pelvi femminile. Escluso: Ecografia dell’addome completo ogni 6 mesi
– ECOGRAFIA TRANSVAGINALE (Codice 88.79.7) ogni 6 mesi
OPPURE
– ECOGRAFIA TRANSRETTALE (Codice 88.79.8) ogni 6 mesi
– CLISMA OPACO SEMPLICE (Codice 87.65.1) oltre alle precedenti in caso di sospetta ostruzione intestinale.
Arriviamo quindi a novembre 2024 quando il governo attua, con “soli” 7 anni di ritardo, l’allegato 8 nuovo nomenclatore.
Le prestazioni che non prevedono il pagamento del ticket dal 30 dicembre in tutte le regioni italiane sono:
ENDOMETRIOSI “MODERATA” e “GRAVE” (III e IV STADIO ASRM)
– VISITA DI CONTROLLO necessaria al monitoraggio della malattia, delle complicanze più frequenti ed alla prevenzione degli ulteriori aggravamenti ogni 6 mesi(* NOTA) il prescrittore identifica la tipologia di visita richiesta ed il relativo codice tra quelli presenti nel nomenclatore della specialistica
– ECOGRAFIA DELL’ADDOME INFERIORE (Codice 88.75.1) Incluso: reni e surreni, ureteri, vescica, e pelvi femminile. Incluso eventuale integrazione colordoppler ogni 6 mesi. Non associabile a 88.74.1, 88.76.1, 88.79.5, 88.79.6
– ECOGRAFIA GINECOLOGICA (Codice 88.78.2) con sonda transvaginale o addominale ogni 6 mesi. Incluso: eventuale Ecocolordoppler. Non associabile a 88.75.1 e 88.76.1
OPPURE
– ECOGRAFIA TRANSRETTALE (Codice88.79.8). Incluso ecografia dell’addome inferiore ogni 6 mesi. Incluso eventuale integrazione colordoppler. Non associabile a 88.75.1 e 88.76.1
– CLISMA OPACO SEMPLICE CON MDC BARITATO O IDROSOLUBILE (Codice 87.65.1) oltre alle precedenti in caso di sospetta ostruzione intestinale.
Di fatto quindi non ci saranno cambiamenti sostanziali, e ciò che oggi troviamo su alcune testate di stampa, è una gravissima disinformazione che porterà la popolazione a credere che presto le donne con endometriosi non dovranno più sostenere spese per visite e terapie.
La realtà quindi è ben altra, ad oggi chiunque non abbia una diagnosi III e IV stadio (diagnosi che arriva grazie ad esame istologico e quindi solo a chi affronta un intervento chirurgico) non ha diritto a rientrare nei LEA.
Non in tutte le regioni italiane sono presenti centri specializzati in endometriosi pertanto le donne si trovano costrette ad affrontare viaggi della speranza per poter eseguire le visite di controllo semestrali/annuali.
La formazione medica sull’endometriosi è demandata al medico che quindi può decidere se approfondire, o meno, l’argomento e a causa di questo i medici formati hanno liste d’attesa sempre più lunghe.
Non basterà purtroppo recarsi nell’ospedale più vicino per motivi di comodità guidati solo dalla fruibilità delle tutele previste. Le tutele per essere efficaci dovranno essere attuate in centri pubblici specializzati nella diagnosi e nella terapia dell’endometriosi (l’elenco è disponibile sul nostro sito ), poiché la capacità di trattare l’endometriosi è strettamente correlata all’esperienza del ginecologo, maturata attraverso un ampio numero di casi gestiti e alla facoltà di interagire con una equipe multidisciplinare.
L’A.P.E. continuerà a lavorare affinché ogni donna con endometriosi possa essere non solo tutelata, ma anche seguita in un percorso che accolga e rispetti ogni aspetto della propria vita che la malattia coinvolge. E’ necessario che lo Stato trovi finanziamenti per la formazione del personale sanitario, la stesura di orientamenti clinici, sostegno ai centri specializzati di riferimento, e supporto dei costi degli interventi, senza dimenticare la promozione di campagne di informazione, prevenzione, sensibilizzazione e ricerca sull’endometriosi.